di Elio Lacavalla
In occasione della Social Media Week romana delle scorse settiane, si è tenuto l’incontro “Parole digitali: la rivoluzione ePublishing”. Un momento di approfondimento dei temi dell’evoluzione del mercato del libro quale vera rivoluzione nell’editoria mondiale.
Hanno partecipato alla tavola rotonda: Luca De Biase, giornalista e scrittore, responsabile di “Nòva24” il quale ha sottolneato come internet abbia reso “facile” la libertà di espressione grazie alla dematerializzazione dello spazio. Facile anche produrre e diffondere contenuti sul web. La difficoltà, secondo De Biase, sta nel porsi all’utente fruitore in modo semplice e chiaro tanto da soddisfare la sua voglia di informazione. Un ostacolo da superare sulla strada di un compiuto accesso all’informazione è la scarsa disponibilità di tempo del lettore. Ecco che il mercato dovrebbe investire su dispositivi o formule di diffusione dell’informazione capaci di rendere fruibile quest’ultima in qualsiasi momento.
Franco Siddi, Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha ribadito come il giornalismo onesto sia fondamentale per diffondere l’informazione. C’è bisogno di nuovi canali distributivi, tecnologicamente avanzati, ma senza il giornalista che “garantisce” il contenuto della notizia non esisterebbe il contenuto da distribuire.
Giulio Blasi, CEO della Horizons Unlimited, ha lanciato il servizio MediaLibraryOnLine, una rete web di librerie in cui le regole di fruizione dei servizi e dei contenuti viaggiano sulla falsariga delle dinamiche delle biblioteche “in carne e ossa”: scambio, noleggio a tempo, consultazione.
Marco Calvo, Presidente dell’associazione culturale Liber Liber, autore di saggi, consulente e docente nel campo delle telecomunicazioni, ha parlato del progetto Manuzion: una library digitale gratuita per la diffusione di contenuti multimediali in formato elettronico.
Daniela Di Sora della casa editrice Voland, collaboratore di pagine culturali di vari quotidiani e riviste ha creato Book Republic, piattaforma digitale specializzata nella distribuzione di contenuti a tema narrativo in formato elettronico.
I temi trattati: analisi del contesto, possibili soluzioni, prospettive future.
Analisi del contesto. La diffusione dell’ipad ha portato alla diffusione conseguente dell’e-ebook. Al reader si è collegato subito il nuovo mercato delle applicazioni e del design dell’interfaccia utente. In quest’ambito appaiono bassi i costi marginali per quanto riguarda la duplicazione dei file, di contro si riscontra la difficoltà alla diffusione di un open access al file duplicato a causa delle forme di restrizione come quelle derivanti dal Digital Right Management (le licenze di Adobe, per esempio). Il mercato dell’editoria si sta muovendo verso l’abolizione di queste limitazioni proponendo delle alternative quali il Social DRM, che non prevede protezione sul file ma la possibilità tracciare chi usufruisce dei file digitali o il lancio di prodotti editoriali DRM free.
In Italia, come capita per qualsiasi altro strumento che non sia un cellulare, la tecnologia ha difficoltà a penetrare il mercato, e tanto più se si tratta di prodotti, come il libro o il giornale, che hanno accompagnato la vita di ognuno di noi con i loro caratteristici odore, colore, la loro tattile consistenza. In un contesto come quello italiano in cui solo il 10% della popolazione alfabetizzata è mai entarta in una biblioteca pubblica per usufruire di un libro – rispetto al 69% americano – e tenendo presente che in altre realtà come Francia, Germania e Inghilterra rispettivamente si scaricano circa 50.000, 100.000 e 500.000 file digitali l’anno, si può ben capire come la fetta di mercato sia in fase di take-off. In più se si associa la diffidenza delle grandi case editrici nei confronti della scommessa, in termini di investimenti economici, nell’ambito del newtech, si può capire come l’ebook e il testo digitale non riescano a decollare pur essendo cento volte più convenienti, funzionali e fruibili.
Possibili soluzioni ai problemi esposti. Per ovviare al problema della lenta diffusione del device alcune grandi case editrici stanno pensando a una vendita a bundle dell’ebook con i tradizionali libri. Una seconda strategia: possibilità di fruzione dei contenuti editoriali “a pacchetti” e non per intero. Si può ad esempio essere ineteressati ad un solo articolo di un quotidiano e acquistare solo quello e non tutto il quotidiano. Stessa cosa per i libri: acquisto di un capitolo anzichè dell’intera opera. Il tutto attraverso la formula del micropagamento: pagare pochi centesimi per ottenere una parte di un tutto.
Prospettive future. L’utente potenziale è prima di tutto molto più esigente di ieri, poi ha poco tempo ed è svogliato, non vuole perdere più di 30 secondi nella ricerca delle informazioni e altrettanti nella lettura (praticamente ha il tempo di una fermata di metro). Sarebbe indispensabile spingersi verso una diffusione multipiattaforma per la fruzione dei contenuti digitali, una fruizione on-demand, se serve con un piccolo contributo economico, ma non superiore a due click a livello operativo. L’approdo: un’editoria specializzata e sociale come avviene per il social learning nell’editoria scolastica dove il maestro incontra il discente su un’unica piattaforma digitale condivisa.
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