martedì 18 maggio 2010

ENOLIBRERIA "CONTAMINAZIONI": UNA REALTA' INTERESSANTE TRA MILLE DIFFICOLTA'


di Beatrice Fiaschi

"Contaminazioni" è una libreria. È un bistrot. È un'enoteca. È un luogo di ritrovo. È un idea originale. È qualcosa che in periferia in genere manca. È un'atmosfera rilassante. È un clima amichevole e raccolto. È un luogo per tutte le età. È di classe ma familiare. È uno spazio dal sapore libresco, a tratti ebbro. È una pagina di un romanzo di Zafon, coi suoi continui chiaroscuri di librai dediti e istruiti.

Un luogo che può regalare molte emozioni e molte possibilità, che presenta il connubio vincente tra libri e vini. Nasce nel febbraio 2005 sulla scia di un bando comunale che finanziava la costruzione di 20 enolibrerie. Attualmente ne sopravvivono una manciata soltanto, circa un quarto del totale. Anche la stessa "Contaminazioni" un anno fa ha dovuto cambiar forma per riuscire a fronteggiare la crisi.

Da enolibreria in senso stretto, ha dovuto diminuire gli investimenti sui libri, ed è ora un bistrot con iniziative culturali di gran qualità, come presentazioni di libri, ma la risposta è ancora piuttosto contenuta, nonostante un'offerta pregevole. Vengono anche praticati sconti agli studenti e adottate tesserine promozionali. Ma in generale questo non basta: chi viene per mangiare o bere qualcosa poi non acquista libri, anzi è più probabile che avvenga il contrario. Per tutte le informazioni, si può entare a far parte di una mailing list scrivendo a enolibreria@contaminazioni.net.

La magia di posti come "Contaminazioni" è che può esaudire tanti desideri: mangiare qualcosa di buono in compagnia, trascorrere una serata davanti a un bicchier di vino e trovare un libro particolare, che da tempo si cercava. Un importante luogo di ritrovo in una periferia come quella di Tor Vergata, che non ha molti punti comuni e rischia di diventare un quartiere dormitorio. Per vivere il proprio quartiere e non solo esistere al suo interno, con passività. Credere in un progetto e portarlo avanti. Nella speranza che l'Università di Tor Vergata, dove la domanda di testi di studio rimane spesso inesaurita, possa davvero riuscire a svolgere un ruolo decisivo, fungendo da attrattore sociale e culturale.

venerdì 2 aprile 2010

FEDERIGO TOZZI: SCRITTORE TOSCANO TUTTO DA RI-SCOPRIRE


di Beatrice Fiaschi

La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, con la partecipazione della Fondazione Il Fiore e il Ministero per i Beni e le Attività culturali, ha organizzato per l'appena trascorso 30 Marzo, un incontro multimediale in occasione dei novant'anni dalla scomparsa di Federigo Tozzi, scrittore toscano del Novecento. Questo il ricco programma: introduzione di Antonia Ida Fontana, Direttrice della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e di M. Grazia Beverini Del Santo Presidente della Fondazione il Fiore e di Marco Marchi, con La Firenze di Tozzi. Ha seguito Il luccichio sulla corrente -testo scenico di Marco Marchi da Con gli occhi chiusi con Musiche di Frédéric Chopin e voce recitante di Laura Mazzi- alla presenza di Silvia Tozzi, nipote dello scrittore.

Questa ricorrenza è occasione per ricordardare uno scrittore troppe volte dimenticato o fagocitato da altri grandi della letteratura italiana. A livello di scuole superiori è davvero raro, infatti, che se ne parli, così come anche all'università spesso è incluso solo in programmi molto specialistici. Sembra che si possa facilmente mettere all' ombra di altri grandi della nostra storia. Che basti fare cenno alla sua opera più famosa, e nemmeno la più bella, "Con gli occhi chiusi", per spiegare chi è stato Federigo Tozzi. Che si possa accostare a Verga per certi versi, o a Svevo per altri, sebbene nomi illustrissimi, non gli rende giustizia. E non ne rivela la complessità.

Tozzi è un autore in realtà ricco quanto controverso, che presenta infinite sfaccettature psicologiche ed estetiche e che, nonostante possa risultare ad una prima lettura abbastanza pesante, rivela improvvise aperture e lirismi che non ci si aspetterebbe. Uno scrittore dalla vita abbastanza difficile, da rapporti spesso negati con le persone amate, dalla salute cagionevole. Un uomo dalla sensibilità profonda, dalla personalità non facile da gestire, per chi lo ha vissuto e per chi lo ha solo letto. Le sue righe rivelano la necessità di andare oltre l'effimero del reale e scavare dentro le anse dell'uomo. Scoprendo dettagli che sarebbe meglio non vedere da quanto potrebbero disgustare, svelando i meccanismi perversi che muovono ogni azione. Anche quando i personaggi dipinti da Tozzi non si muovono, dentro di loro ci sono una ricchezza di perversioni e debolezze e un andirivieni di sentimenti che fanno paura e fanno riflettere su quanto poi, non sono troppo dissimili da noi stessi.

Pietro, il protagonista di "Con gli occhi chiusi", così come Remigio de "Il podere" o Dario de "Gli egoisti" sono personaggi inetti come anche Svevo li avrebbe dipinti, ma c'è qualcosa di diverso in loro. Tozzi è un autore inaccostabile ad altri, e così le sue creature. Personaggi che finiamo con l'odiare a causa della forza con cui ci vengono presentati. Personaggi che fanno rabbia per quanto non-essere hanno da dare.
E poi ci sono i grandi paesaggi che il Tozzi pittore dipinge. Una natura che pare palpabile dai colori caduchi con i quali viene pennellata e che a tutti gli effetti costituisce personaggio onnipresente e onniscente in ogni romanzo. Queste campagne toscane fuori dalla Porta Camollia stringono la gola del lettore dagli odori che portano con sè, lo stesso nodo che inevitabilmente coglie il cuore ad una lettura più partecipata. Perchè è una natura carica di emozioni quella descritta da Tozzi, quella che gli ispira d'altronde le migliori parti liriche rintracciabili nella sua scrittura mai troppo facile, ma nemmeno difficile.

Che questo memoriale sia occasione di una nuova vita per la prosa tozziana. Molto autobiografica, molto verista, molto naturalista, a tratti psicologica e tristemente visionaria. Ma soprattutto testimonianza di una sensibilità che è stata di pochi. Il romanzo che emoziona non deve necessariamente narrare chissà quali misteri, chissà quali amori da favola, chissà che morti eroiche. Può bastare anche lasciarsi andare a righe prive di ogni retorica, ma dense di chi cerca di farci vedere l'uomo per quello che è.

sabato 20 marzo 2010

LEGGERE LEGGERE LEGGERE: UN VERBO DA USARE ALL'INFINITO


di Beatrice Fiaschi

Siamo ormai vicinissimi all'ora X, quella in cui prenderà vita l'interessantissimo progetto "Leggere, leggere, leggere": 26 Marzo 2010. Consiglio, a tal proposito, la lettura di un'intervista realizzata da Mediapolitika ad Alberto Schiariti, giovane promotore del progetto. Per seguire l'evento sul sito ufficiale, cliccate questo contatto http://www.leggereleggereleggere.com/ e diventate fan su Facebook.

In sintesi il 26 Marzo si promuoverà la lettura, con un originale global-bookcrossing: regalare un libro a uno sconosciuto magari incrociato per strada o in metro, tendergli la mano e scambiarci alcune battute. Un libro che per noi ha un significato, con personaggi che abbiamo amato o che comunque ci hanno lasciato un segno.

Il duplice aspetto stimolante di questo evento è dovuto innanzitutto alla promozione della lettura in un Paese come il nostro in cui ancora si legge molto poco e c'è chi pare addirittura andarne fiero. La solita Italia delle contraddizioni, del resto, in cui solo il 6,9% della popolazione si può considerare formata da lettori forti, eppure il mercato dell'editoria libraria fattura più di 5 mld di euro l'anno, che non è pochissimo. Ciò che manca è la cultura del leggere.

Iniziative del genere sanno di carta scritta che attende di essere letta per potersi realmente dispiegare nella sua sensibilità. Perchè l'occhio del lettore ordina frammenti di quelle vite ansimanti di essere conosciute, che vengono fuori dalle pagine, come quelle sagome colorate dei libri per bambini. E dare all'altro un libro che per noi ha significato qualcosa e in qualche modo ha attraversato la nostra esistenza, vuol dire cedere una parte intima del nostro sentire. E da qui l'altro aspetto di enorme rilievo: lo scambio, il dono, anche il semplice prestito di un libro è un gesto comunicativo ed espressivo non indifferente. Un'occasione per poter dire qualcosa.

Il 26 Marzo nella mia borsa ci saranno due libri: uno è quello che sto finendo di leggere e che gira Roma insieme a me, compagno fedele in metropolitana e in tanti altri momenti in cui mi congedo dal rumore della grande città; e l'altro quello che lascerò a chi incontrerò sulla mia strada. Sperando di ricevere in cambio anche io un pezzo di un'altra identità.

LIBRO CONSIGLIATO DELLA SETTIMANA: "Prima che sia notte" di Reinaldo Arenas. Consiglio questo libro a cui ha fatto riferimento di recente anche Saviano e a cui Mediapolitika aveva, qualche tempo fa, dedicato un editoriale. Reinaldo Arenas, personaggio perseguitato nella "Cuba Libre" di Castro perchè artista e perchè omosessuale, imprigionato, torturato, costretto a fuggire dalla sua terra. Cuba amata e Cuba odiata al tempo stesso. E "Before night falls" suona come il malinconico memoriale di chi aveva perfettamente capito che "la bellezza per la bellezza è pericolosa per ogni dittatura".

venerdì 12 marzo 2010

LA BALENA MANGIALIBRI, FESTIVAL DI LETTERATURA E ILLUSTRAZIONE PER L'INFANZIA


Dall'11 al 14 Marzo si tiene presso gli Ex magazzini Upim di Lecce la manifestazione "La Balena Mangialibri", organizzata dall’associazione Fermenti Lattici, e ideata nell’ambito del progetto regionale “Principi Attivi-Giovani idee per una Puglia migliore”. La manifestazione è dedicata all'infanzia ma non trascura le esigenze anche del pubblico adulto, in un interscambio di idee e sensazioni. La Balena è infatti il simbolo del divorare ma anche del restituire e il suo ventre è vorace e protettivo.

Libero spazio alla creatività, ai laboratori didattici per i più piccoli, a workshop di ogni sorta e soprattutto alla multimedialità, per un percorso di lettura invitante per ognuno dei cinque sensi, per far sì che se ne sviluppi un sesto, quello del leggere,che consente di guardare al mondo con sensibilità diversa. In un mondo di non lettura queste iniziative sono quasi commuoventi e la speranza è che siano di contributo a far nascere nel nostro Paese la cultura del Libro.

Neanche a dirlo il primo passo verso la lettura si compie durante l'infanzia. Un cucciolo d'uomo che prende un libro in mano e tattilmente se ne innamora ne sarà succube per sempre. Dunque è massimamente importante che i più piccoli siano al centro di iniziative così importanti, ma che allo stesso tempo siano guidati e consigliati da adulti che insegnino loro a sfogliare le pagine. Tutte le informazioni e il programma sul sito ufficiale www.balenamangialibri.it

LIBRO CONSIGLIATO DELLA SETTIMANA: Il Piccolo Principe (Antoine de saint-Exupery) perchè è un capolavoro senza tempo e senza età, adatto a far sognare un adulto quanto un bambino. Un libro da leggere più volte nella vita per coglierne sempre nuovi insegnamenti e nuovi lirismi.

BENVENUTI NELL'ANGOLO DELLA LETTURA DI MEDIAPOLITIKA!

Inauguro oggi un importante spazio per Mediapolitika, quello interamente dedicato alla lettura, in tutte le sue manifestazioni! Una scommessa importante: quella di incuriosire. Un intento ambizioso: quello di invitare alla lettura. Un confronto sull'editoria, sui suoi problemi, su tutto ciò che ruota intorno ad essa.

Un angolo per le idee nuove e per tutte le vie plurali alla loro espressione. Un passaparola sui libri fondanti della nostra personalità e della nostra emotività. Un book-crossing virtuale, un crocevia di consigli, perchè leggere è scoprire un mondo scoprendo se stessi e prestare o consigliare la lettura di un libro è come cedere una parte intima e importante di sè all'altro. E questo non deve spaventarci ma anzi deve costituire motivo in più per accostarci a sfogliare le pagine cartacee o virtuali della lettura..e allora, accetta il consiglio: leggere, leggere, leggere!

Beatrice Fiaschi